“Nemo propheta in patria”, sentenziavano i Latini.
Bagnacavallo si può onorare di ospitare questa mostra fotografica antologica del lughese Claudio Salvini.
Nato a Vigevano, ma cresciuto a Lugo fino alla maturità , come Rossini.
A Milano la sua crescita professionale in campo fotografico.
La mostra è dovuta al lavoro certosino di Alberto Cantagalli, Salvatore Grillo, Roberto Torricelli, Paolo Ossani e Raffaele Scialdone che hanno catalogato ed archiviato migliaia di fotogrammi che fanno parte di un nucleo importante della neonata Fototeca cittadina.
Ne è uscita una forte testimonianza di vita breve, ma intensa (1950-1984) dal titolo significativo: uno sguardo poliedrico.
Salvini, infatti, spazia da immagini autobiografiche, come i giovani commilitoni in pose pasoliniane durante la naia, fino a quelle drammatiche del terremoto in Irpinia (1981) e, soprattutto, ad un eccezionale e storico reportage sulla vita quotidiana nei campi palestinesi in Libano (1980) in stretta collaborazione con la moglie Teresa Bertondini.
Fotografie in bianco e nero, sempre attuali, che trasmettono lo sguardo empatico del fotografo verso un’ umanità sofferente.
Ma non mancano immagini che testimoniano di un forte interesse verso il teatro, il cinema o il viaggio (una sorprendente Irlanda povera e poetica del 1977).
La mostra sarà aperta sabato e domenica fino al 6 gennaio presso il Ridotto del teatro comunale di Bagnacavallo.
Angelo Ravaglia
pavaglionelugo.net
27 novembre 2019